martedì 19 novembre 2013

Prossimi appuntamenti con lo spettacolo "La Semplice in cerca di Spirito"

Teatro dell’orso in Peata

presenta

La semplice in cerca di spirito

commedia villereccia in un atto di Carlo Gozzi


con 
Linda Bobbo, Maria Ghelfi, Valentina Recchia, Antonella Zaggia
uno spettacolo costruito e diretto da 
Antonella Zaggia e Piermario Vescovo


martedì 3 dicembre - ore 19.30

Consolato Svizzera
Palazzo Trevisan degli Ulivi
Campo S. Agnese – Dorsoduro 810 - Venezia
(Vicino a Ponte dell'Accademia - Zattere)

Ingresso libero - Info tel. 041 2411810



e per chi non potesse esserci il 3 dicembre ...

"La Semplice" vi aspetta con altri 2 appuntamenti 

sabato 7 dicembre ore 20:30 
domenica 8 dicembre ore 16:30 

Teatro a l'Avogaria
Corte Zappa- Venezia 
ingresso libero - prenotazioni +39.0410991967  avogaria@gmail.com


La semplice in cerca di spirito, «commedia villereccia in un atto e in prosa», fu composta da Carlo Gozzi, in una data ancora imprecisata, per la “villeggiatura” di Cordignano, come dichiara la dedica alla «Signora Polissena Contarini Cavaliera Mocenigo», nuora del doge Alvise IV Mocenigo.
Si tratta di una piccola commedia, di cui si ignorava perfino l’esistenza, di cui è stato scoperto il manoscritto autografo, grazie al prezioso ritrovamento dell’archivio letterario nella villa friulana di famiglia, al di qua del Tagliamento, nei pressi del secondo centenario della morte. Carlo Gozzi villeggiava, anzi risiedeva in vecchiaia lungamente, nella casa di Vicinale, nel Friuli vicino all'attuale lembo estremo della Provincia di Treviso, dove è appunto Cordignano. La dedica della commediola a Polissena Contarini Mocenigo non reca data, ma questa si deduce da una lettera dello stesso Gozzi, che dichiara – in data 4 novembre 1780 – di essere appena tornato a Vicinale, insieme a suo fratello Gasparo, «dalla Villa Mocenigo a Belvedere», dove avevano soggiornato per sei giorni «fra le più deliziose vedute e le cortesi maniere ...co’ cavalieri e le dame». La circostanza dunque rinvia all'allestimento della commedia.

Il Teatro dell’orso in peata di Venezia – secondo la sua tradizione – propone una versione “da camera” della commedia, per attrici e burattini, dove quattro interpreti-animatrici muovono tutti i personaggi della vicenda: la coppia di ingenui spasimanti, destinati ciascuno in matrimonio a un vecchio e una vecchia vedovi, loro rispettivi genitori; una coppia di sposi novelli di villa, però istruiti ai costumi cittadini portati in campagna dai nobili in villeggiatura, un vecchio filosofo misantropo che si è rifugiato in villa per fuggire la città, in una godibilissima “educazione sentimentale”.
La trama – ispirata a una commedia francese di Charles-Simon Favart (una comédie melée d’ariettes, La chercheuse d’ésprit, rappresentata per la prima volta nel 1741 – offre un’inedita vicenda d’impronta quasi illuministica (contro ai luoghi comuni del Gozzi reazionario), che racconta la scoperta dell’amore attraverso l’istinto naturale, con un dialogo divertentissimo e una serie di situazioni sceniche. Da una nota della censura rimasta sul manoscritto e datata 1802, ne sappiamo vietata la rappresentazione nei teatri pubblici veneziani, che evidentemente fu tentata a distanza di una ventina d’anni: proibizione che si spiega probabilmente a causa dei doppi sensi e delle situazioni condotte oltre i limiti di quanto allora tollerato dal punto di vista del costume. La commedia villereccia conobbe, dunque solo, la ribalta del teatro di villeggiatura, per poi sparire del tutto.
In attesa della pubblicazione del testo nell'ambito dell’edizione nazionale delle opere (cominciata recentemente presso l’editore Marsilio di Venezia), un’edizione non venale per i “cento amici del libro” è apparsa nel 2010, con acqueforti espressamente realizzate da Tullio Pericoli, a cura di Fabio Soldini.

La semplice in cerca di spirito ha debuttato al Festival “Scene di paglia” nel giugno del 2013 ed è stata rappresentata a settembre nella barchessa-teatro di Villa Mocenigo di Cordignano, luogo per cui fu immaginata. La rappresentazione presso Palazzo Trevisan degli Ulivi di Venezia riporta ora la commediola a Venezia, in una dimora nobiliare, secondo la tradizione del “teatro di piavoli”.