martedì 13 luglio 2021

TITUS di William Shakespeare

 Il Teatro dell’Orso in peata, coll’impresa del Teatro Stabile di Verona, nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese e col contributo dell’Istituto Italiano di cultura di New York presenta, in prtima assoluta, Titus. La dolorosissima tragedia romana di Tito Andronico, presso il Museo Lapidario Maffeiano di Verona, dal 22 al 25 luglio prossimi.

Il lapidario di Scipione Maffei – spazio bellissimo e difficilissimo – rappresenta materialmente ciò che le parole del testo di Shakesperare evocano: le are, i frammenti antichi, i marmisottratti al tempo, nella città più romana dell’Italia settentrionale.Proprio nella piazza di Verona più famosa e trafficata, dove sorge, dall’altro lato, uno dei suoi due grandi, antichi “teatri di pietra”. 

 

L’immaginazione medievale e dei tempi ancora seguenti pensava la tragedia antica, in particolare quella di Seneca quando non si conoscevano i tragici greci, come una pubblica lettura fatta dal tragedo, accompagnata da azioni di visualizzazione in forma di pantomima. Abbiamo dunque immaginato un Narratore leggereda un libro ed evocare una storia antica, piena di crudeltà e orrorecome facevano gli aedi e cantori dell’epica. Dal libro i vari personaggi si formano “in figura”: un gruppo di attrici-manovratrici animano a vista "fantocci”, ovvero burattini, dando voce, volto e carne a questo racconto che si fa teatro. Il pubblico comprenderà poi con quale dei personaggi, dalla distanza iniziale, il Narratore finisca coll’identificarsi, in una prospettiva partecipe e dolente.

 

Una prospettiva tra racconto distanziato e presenza fisica che ci auguriamo assuma una forza particolare nei tempi del “distanziamento sociale” che domina ancora la ripresa di un rapporto diretto col pubblico, nel ritorno alla condivisione del teatro con gli spettatori reali, oltre gli streaming e gli schermi dei dispositivi. Distanza e presenza, dunque, per provare a raccontare ed agire questa tragedia efferata, la crudeltà barbarica e da grand guignol che trasuda dalla “tristissima storia” di Tito, fatta di vendette incrociate e di contagio mimetico, fino ad uno sciogliemento che allontani l’orrore e il dolore.




domenica 14 febbraio 2021

MARTEDI' GRASSO, 16 febbraio 2021, il Teatro Stabile del Veneto manderà in streaming alle ore 19 la registrazione del nostro splendido AUGELLIN BELVERDE.
Le burattinaie tutte e i registi ci tengono a ringraziare di cuore Alessandro Michieli, Nicolò Novek e Giacomo Pugliese del Master in fine arts in filmmaking dell'Università Ca’ Foscari di Venezia.



L'augellin belverde streaming 16 febbraio 2021

sabato 5 settembre 2020

"L’augellino belverde" Giovedì 10 – Venerdì 11 – Sabato 12 settembre 2020 Ore 20.30


Teatro all’insegna dell’orso in peata

in collaborazione con Teatro a l’Avogaria


presenta


Carlo Gozzi


L’augellino belverde


fiaba filosofica


ANTEPRIMA-STUDIO

TEATRO A L’AVOGARIA

Venezia – Corte Zappa, Dorsoduro 1617


Giovedì 10 – Venerdì 11 – Sabato 12 settembre 2020

Ore 20.30 



L’augellino belverde chiudeva nel 1765 la serie fortunatissima delle fiabe teatrali di Carlo Gozzi che con essa tornava ai personaggi che avevano ispirato quattro anni prima L’amore delle tre melarance, a partire da Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile. Non solo una “seconda puntata” o un sequel ma una rivisitazione, dove si immagina che siano passati ben diciott’anni nel tempo vissuto dal re Tartaglia e dalla regina Ninetta, chiusa nel frattempo sotto il “buco della scaffa”, da Truffaldino e Smeraldina, da Pantalone e dagli altri. 

L’augellino belverde è una sorta di “fiaba di formazione”, che pone al suo centro i gemelli “bastardi” Renzo e Barbarina, figli in realtà del re Tartaglia e della regina Ninetta, cresciuti alla lettura dei libretti dei filosofi moderni, che lasciano la casa dei genitori adottivi, Truffaldino e Smeraldina, e, attraverso un percorso di maturazione e disillusione, solo in parte fiabesco, trovano loro stessi. 

Ne proponiamo una versione “cameristica”, per teatro d’attore e di figura, con burattini e statue ambulanti. “Cameristico” anche nel senso, con Čechov, della “camera  che una volta si chiamava dei bambini, e il cui nome continua a restare”, luogo dei giochi, della fine dell’infanzia e del suo seppellimento, del suo ritorno insieme a quello, oppressivo, del superato e del pauroso. 


Realizzare questo spettacolo al Teatro a l’Avogaria, dove lo spettacolo debutta in un’anteprima-studio, significa tornare a uno dei testi prediletti di Giovanni Poli, anzi quello con cui egli chiuse qui la sua esperienza nel 1978, dopo averlo allestito, tra l’altro, al teatro di Ca’ Foscari e allo IASTA di New York nei decenni precedenti. Un ringraziamento particolare a Stefano Poli, che ha permesso di provare e costruire lo spettacolo nel suo teatro, con grande disponibilità e generosità.



Con Silvia Brotto, Maddalena Donà, Manuela Muffatto, Marika Tesser, Antonella Zaggia.

Ideato e costruito da Piermario Vescovo e Antonella Zaggia.

Collaborazione all’allestimento di Michela Degano. 

Con l’ausilio di: Alfio Spento (luci), Caterina Volpato (costumi), Lanfranco Lanza (collaborazione a scene e attrezzeria), Eugenio Facchin (consulente tecnico), Vincenzo Tosetto (organizzazione).

Con la collaborazione del Master in fine arts and filmmaking di Ca’ Foscari diretto da Maria Roberta Novielli.


LO SPETTACOLO E’ FINANZIATO DALLA REGIONE VENETO NELL’AMBITO DEL PROGETTO GRANDI EVENTI “CARLO GOZZI 1720/2020


Prenotazioni

041.0991967 | 335.372889
prenotazioni@teatro-avogaria.it

domenica 22 settembre 2019

Il Servitore in scena a Venetonight in una location d'eccezione

Il Servitore di due padroni per baracca e burattini
in scena nell'aula magna di Ca' Dolfin venerdì 27 settembre 2019 alle ore 18:00.
Spettacolo ideato e creato da Antonella Zaggia e Piermario Vescovo
con Linda Bobbo, Ludovica Castellani, Michela Degano, Marika Tesser, Antonella Zaggia.
Vi aspettiamo!




trailer

Venetonight 2019

martedì 30 ottobre 2018

Le nuove repliche 2018 Venezia - Verona


Il Servitore di Due Padroni di Carlo Goldoni














31 ottobre ore 21.00 / 1° novembre ore 18.00 VENEZIA Teatro a l’Avogaria
3 novembre ore 21.00 / 4 novembre ore 18.00
VERONA Piccolo teatro di Giulietta – Foyer del Teatro Nuovo / Ingresso dal Teatro Nuovo

Un Servitore per una compagnia composta da cinque donne, in una versione “da camera”, con ambizioni di rappresentazione “in scala”. Soprattutto con l’idea di sfuggire allo stereotipo del confronto o della rievocazione della Commedia dell’Arte, con mezzo diversi, soprattutto più artigianali, come il “teatro di figura”, anche se in una versione fortemente contaminata dalla presenza e dall’azione umana “a vista”.
Più che a una scontata trama per imbandire lazzi e improvvisazioni, il Servitore di due padroni ci è sembrato, mettendoci mano, una raccolta di cover, quelle canzoni che tutti conoscono, che gli interpreti, e non solo i grandi, provano a reinterpretare (e che magari colmano la misura dell’attenzione e del successo nei momenti di crisi di ispirazione e di novità).
Preziosi ritrovamenti a Dresda offrono ora materiali interessanti sulle versioni “da esportazione” delle commedie goldoniane: quella de Il servitore di due padroni, con un ruolo molto più forte di Pantalone, restituisce un disegno intermedio tra il primo canovaccio composto da Goldoni, perduto, e il testo che egli scrisse poi compiutamente nel 1753 per la pubblicazione, quello a tutti noto.
Da qui una nuova edizione – insieme al Teatro Stabile di Verona – di uno spettacolo del “Teatro dell’orso in peata” ampiamente rappresentato.
uno spettacolo ideato e costruito da Antonella Zaggia e Piermario Vescovo
con Linda Bobbo, Ludovica Castellani, Michela Degano, Marika Tesser, Antonella Zaggia
Produzione Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona in collaborazione con “Teatro dell’Orso in peata” – Venezia

TEATRO A L’AVOGARIA - Dorsoduro 1617 - 30123 Venezia 041.0991967 | 335.372889
prenotazioni@teatro-avogaria.it
avogaria@gmail.com
www.teatro-avogaria.it
TEATRO NUOVO DI VERONA Biglietteria 15.30 – 20 dal lunedì al sabato Tel. 045.8006100 Box Office, Via Pallone 16 Tel. 045 8011154
www.teatronuovoverona.it / www.teatronuovoverona.it/theatreartverona/
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domenica 21 maggio 2017

Il Teatro all'insegna dell'orso in peata torna al Napoli Teatro Festival
13 giugno 2017


CLORINDA ANDREANA

(fantasia per camera da musica e da teatro)


con Arianna Calgaro, Ludovica Castellani, Michela Degano,  Marika Tesser, Antonella Zaggia
Burattini Antonella Zaggia
soprano Benedetta Corti
arciliuto e chitarra barocca Elisa La Marca, Giovanni Bellini
luci di Alfio Spento
Drammaturgia e realizzazione teatrale Piermario Vescovo – Antonella Zaggia
Percorso musicale ideato da Roberto Festa
Produzione Fondazione Pietà dei Turchini (Napoli), Teatro dell’orso in peata (Venezia) in collaborazione con Teatro a l’Avogaria (Venezia)

Chiesa Santa Caterina da Siena
13 giugno
ore 21.00

Il quattrocentocinquantesimo centenario della nascita di Claudio Monteverdi sembra non riguardare Napoli. Questo progetto richiama però il suo nome in rapporto a quello della più famosa e celebrata cantante napoletana del suo tempo, che egli vide e ammirò: Adriana Basile, “la bella Andreana”, sorella di Giambattista Basile, nata nel 1580.

Monteverdi descrive rapito il canto di Adriana, proprio mentre si allontana da Mantova verso un sempre più stabile rapporto con Venezia. Tra queste città i due personaggi si sono conosciuti e persi di vista. Da qui l’idea, o la fantasia ispirata a La Gerusalemme liberata. Clorinda (e Armida), ma anche il Tasso che a Venezia cantavano i gondolieri e che qui e a Napoli veniva intanto ricreato nei rispettivi dialetti.

Lo spettacolo – di respiro cameristico – non è una ricostruzione storica ma si pone come una “fantasia”, per piccolo gruppo musicale e ampio organico di “fantocci” manovrati da attrici, pensato per lo spazio della Chiesa di Santa Caterina da Siena.

Clorinda Andreana è, dunque, il racconto di un viaggio più atteso che realizzato, tra la Napoli di Adriana e la Venezia a cui approda Monteverdi. Non da rappresentare nella sua dimensione reale e fisica, ma come sottofondo di voci e attese.



martedì 24 maggio 2016





La compagnia "Teatro dell’orso in peata" presenta: "Il Servitore di due padroni per baracca e burattini" di Carlo Goldoni
con Linda Bobbo, Ludovica Castellani, Maria Ghelfi, Marika Tesser, Antonella Zaggia
Una compagnia composta da cinque attrici-manovratrici di burattini propone una versione “da camera” o “in scala” della celeberrima commedia di Carlo Goldoni, cercando soprattutto di sfuggire agli stereotipi, tra lazzi e acrobazie.
BIGLIETTI
INTERO: € 18,00
RIDOTTO DIPENDENTI UNICAL: € 15,00
RIDOTTO STUDENTI UNICAL: € 10,00
STUDENTI SCUOLE SUPERIORI / ASSOCIAZIONI CULTURALI ACCREDITATE CAMS / GRUPPI DI ALMENO 10 PERSONE: € 8,00
Prevendita
InPrimafila Viale G. Marconi, 140 Cosenza - 0984.795699
dal lunedì al venerdì h 9:30 – 13:00 / 16:30 – 19:30 sabato h 9:30 – 13:00
Prevendita online www.inprimafila.net
Oppure direttamente a teatro la sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20:00
INFO
0984.492605 - 494460 - 494459
dir.cams@unical.it - cinedams@gmail.com

Giovedì 26 maggio 2016 ore 20:45, Teatro Auditorium Unical

aiuto regia di Michela Degano
collaborazione tecnica di Marco Zoccarato
uno spettacolo ideato e costruito da Antonella Zaggia e Piermario Vescovo in collaborazione con Teatro a l’Avogaria

La pretesa è di riscoprire la “meccanica” scenica ad orologeria, che si sostanzia qui in una “macchina” che contiene lo spettacolo: una baracca su ruote, che contiene e genera spazi, luoghi e, soprattutto, il vorticoso procedere dell’azione fino all’invenzione con cui Goldoni aveva completato il disegno originale dello studioso francese di antichità, Jean-Pierre des Ours de Mandajors, autore del canovaccio di partenza per la Comédie italienne di Parigi. L’invenzione, appunto, di un complicatissimo servizio di Truffaldino, in contemporanea, ai tavoli in cui pranzano separatamente i suoi due padroni, di cui ciascuno nulla sa dell’altro.

lunedì 22 febbraio 2016

Prossimo appuntamento imperdibile a Venezia




Grazie alla Fondazione di Venezia che da vent'anni promuove l'Edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni si terrà un incontro di presentazione degli ultimi volumi editi in collaborazione con Marsilio, presso la sala del Teatro a l'Avogaria il giorno 10 marzo alle ore 18:00.
A seguire lo spettaccolo 'Il servitore di due padroni' nella versione per baracca e burattini della compagnia veneziana Teatro all'insegna dell'orso in Peata.
Ingresso libero.

giovedì 7 gennaio 2016

Il servitore di due padroni per baracca e burattini

serv2
di Carlo Goldoni
una produzione Teatro dell'orso in peata
con Linda Bobbo, Ludovica Castellani, Maria Ghelfi, Marika Tesser, Antonella Zaggia
aiuto regia di Michela Degano
collaborazione tecnica di Marco Zoccarato
uno spettacolo ideato e costruito da Antonella Zaggia e Piermario Vescovo
in collaborazione con Teatro a l’Avogaria
Una compagnia composta da cinque attrici-manovratrici di burattini propone una versione “da camera” o “in scala” della celeberrima commedia di Carlo Goldoni, cercando soprattutto di sfuggire agli stereotipi, tra lazzi e acrobazie.
La pretesa è di riscoprire la “meccanica” scenica ad orologeria, che si sostanzia qui in una “macchina” che contiene lo spettacolo: una baracca su ruote, che contiene e genera spazi, luoghi e, soprattutto, il vorticoso procedere dell’azione fino all’invenzione con cui Goldoni aveva completato il disegno originale dello studioso francese di antichità, Jean-Pierre des Ours de Mandajors, autore del canovaccio di partenza per la Comédie italienne di Parigi. L’invenzione, appunto, di un complicatissimo servizio di Truffaldino, in contemporanea, ai tavoli in cui pranzano separatamente i suoi due padroni, di cui ciascuno nulla sa dell’altro.
Ripensare un vecchio scenario significava appunto per Goldoni tornare a mettere in tavola piatti già molte volte assaggiati dal pubblico: «No consiste tanto un bel disnar in te le pietanze, ma in tel bon ordine: val più una bella disposizion, che no val una montagna de piatti»
Più che a un’esile trama per imbandire lazzi e improvvisazioni, il Servitore di due padroni ci è sembrato, rimettendoci mano, una raccolta di cover: quelle canzoni che tutti conoscono, che gli interpreti, e non solo i grandi, provano a reinterpretare. Se ne era accorto nientemeno che Mozart, che racconta al padre in una lettera del febbraio 1783 l’idea, anzi il progetto, di scrivere un’opera mettendo in musica, tradotta in tedesco, la commedia goldoniana.

Al Teatro a l'Avogaria
sabato 9 gennaio 2016, ore 21.00
domenica 10 gennaio 2016, ore 18.00

Prenotazioni
041.0991967 | 335.372889
prenotazioni@teatro-avogaria.it
Le iniziative organizzate dall'Associazione Culturale Teatro a l'Avogaria sono riservate ai soci. È possibile ritirare il modulo d'iscrizione presso la sede del Teatro, oppure lo si può scaricare e stampare da questo link: http://goo.gl/phzhfl. Il modulo può essere consegnato (compilato e firmato) presso la stessa sede negli orari d'apertura. La quota associativa per l'anno 2016 è di 12,00€.