venerdì 11 gennaio 2013

Recensione Servitore

Siamo lieti di presentarvi la recensione scritta da Emilio Campanella per il nostro spettacolo "Il Servitore di due padroni":


IL SERVITORE DI DUE PADRONI
Il 28 ed il 30 dicembre scorsi, due fortunate repliche di uno spettacolo di teatro di figura che da mesi gira il Veneto, al Teatro dell'Avogaria di Venezia.
Si tratta di un gioco teatrale per cinque attrici ed una folla di magnifici burattini che dànno vita alla ridda di equivosi originata dal bergamasco Arlecchino, giunto a Venezia per trovare un impiego, solo che ne trova due!
Il canocaccio è noto, e la regia del bello spettacolo (Antonella Zaggia e Piermario Vescovo) gioca su vari livelli, certo quello alto e basso dal punto di vista sociale, ma anche e soprattutto quello grande e piccolo delle dimensioni degli interpreti che si tiranneggiano a vicenda con gustosi incroci e nodi drammatici quanto mai esilaranti, veri "nodi rintrecciati e groppi raggruppati" in cui non si sa mai chi vessi chi e quando, se i burattini o le burattinaie! Non si contano i tic, le controscene ed i gustosi tormentoni in un ritmo rapinoso di tornado teatrale, non a caso, siccome la scatola, cassa scenica, è una sorta di carro di Tespi elegantemente ricoperto di stoffa,  che ruota su se stesso, a rivelarci, interni, esterni, prospettive urbane che cambiano, sale da pranzo, da ricevere, anticamere, stanze da letto, rivelando momenti intimi dei burattini che quasi non si rendono conto di essere spiati da un pubblico voyeur.
La compagnia si chiama: TEATRO DELL'ORSO IN PEATA, con un gustoso riferimento al TEATRO ALLA MODA di Benedetto Marcello, è composta da Linda Bobbo, Maria Ghelfi, Valentina Recchia, Marika Tesser. Antonella Zaggia.
Dico in chiusura quello che accade all'inizio dello spettacolo: prima dell'"apertura del sipario" due camerieri si aggirano fra il pubblico a raccogliere le ordinazioni di quello che scopriremo essere il ristorsnte-locanda gestito da Brighella; naturalmente si tratta di quattro personaggi, visto che sono due burattini e due burattinaie, ma ciò che ha divertito è stato ritrovare quasi la scena della trattoria di VICTOR di Pina Bausch,rivisitata e rievocata....Forse ho già detto che i burattini sono molto belli, come lo sono tutti i piccoli oggetti di scena, e concludo ricordando i ritmi perfetti della scena degli incroci delle ordinazioni di tavola, al culmine della quale tutto, con gran clangore finisce sul pavimento: piatti, vivande, personaggi!

Emilio Campanella



Nessun commento:

Posta un commento